Riprendendo le nostre precedenti comunicazioni sul tema (NL 23-24 feb. 2020, 3.3.2020), vogliamo offrire alcuni spunti di riflessione sulle nuove restrizioni imposte dal DPCM 8 marzo 2020.
Il DPCM 8.3.2020, in vigore da domenica 8 marzo 2020, introduce, fino al 3 aprile, misure per contrastare e contenere il diffondersi del Coronavirus nella Regione Lombardia e in 14 province (Modena, Parma, Piacenza, Reggio dell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia) e detta regole valide nel resto d’Italia.
Di fatto viene disegnata una zona arancione con forti restrizioni sulla mobilità sia interne ai territori che da comune a comune e/o provincia a provincia.
Innanzitutto l’obiettivo del DPCM. Ridurre i contagi e la diffusione del virus Covid – 19 con buone pratiche ed evitando il più possibile momenti di aggregazione. E’ necessario evitare quindi ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, nonché all’interno degli stessi , a meno che non siano motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità come reperire generi alimentari o spostamenti per motivi di salute e/o per fare visite mediche o altri casi circoscritti ad esigenze “impellenti”. Purtroppo le disposizioni del DPCM 8.3.2020 evidenziano alcune potenziali contraddizioni e dovremo quindi attendere alcuni chiarimenti.
La NL di approfondimento e gli allegati (DPCM 8.3.2020, quadro sinottico provvedimento, autocertificazione per lavoratori, linee guida per autotrasportatori) sono a vs. disposizione.